Farro Cicchetti – Il Farro D'Oro
Al fine di mantenere un territorio misurabile e controllabile con l’obiettivo di definire e preservare le caratteristiche del prodotto, è importante tenere conto di fattori geografici, climatici e pedologici.
La tecnica di coltivazione è quella tradizionale, in uso da centinaia di anni. Il lavoro principale del terreno è in autunno o in primavera, con l’erpicatura e la semina dal 1 febbraio al 10 maggio, a seconda del tempo. Clima, terreno e seme sono tipici ed esclusivi della vallata di Monteleone di Spoleto, conferendo qualità uniche rispetto a quelle ottenute in altre zone della stessa altitudine nella stessa Valnerina.
Inoltre, vi sono alcune zone che possono essere considerate uguali rispetto al prodotto che producono: queste vengono prodotte alla stessa altitudine, direzione rivolta verso la valle del Monteleone di Spoleto.
La popolazione locale del farro primaverile è rappresentata dal tipico farro di Monteleone di Spoleto.
La sua diffusione, ancora notevole durante il Medioevo e fino al secolo scorso, si è notevolmente ridotta nel Novecento a seguito dell’aumento della produzione di grano nudo ritenuto più produttivo. Tuttavia, all’interno di zone più fresche e svantaggiate, come quella di Monteleone di Spoleto, il farro ha continuato ad essere economicamente competitivo rispetto al frumento.
A Monteleone di Spoleto, all’interno della “tomba del carro” (tomba etrusca risalente al VI secolo a.C.) sono stati rinvenuti cereali, tra cui cariossidi di farro, appartenenti alla stessa specie che ancora oggi viene coltivata a Monteleone di Spoleto ovvero Triticum dicoccum . Questo ritrovamento archeologico fornisce la prova dell’ampia diffusione del farro all’interno delle colture cerealicole coltivate in quell’epoca. Nel territorio di Monteleone di Spoleto, ricerche d’archivio hanno portato alla luce prove documentali che dimostrano che la coltivazione del farro era largamente praticata fin dal XVI secolo. Il suo utilizzo è rimasto all’interno delle pratiche agricole locali fino ai giorni nostri.
Tradizionalmente, nelle zuppe tipiche della zona, il farro di Monteleone di Spoleto viene utilizzato come integrale, perlato o semiperlato ed infine spezzato